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Teoria dei Vincoli - Strategia

 

 

 

( Bill Dettmer is a long time TOC Author and Consultant. His books include Goldratt's Theory of Constraints: A Systems Approach to Continuous Improvement and Breaking the Constraints to World-Class Performance. His is a senior partner with Goal Systems International. He also teaches TP Courses.)

Strategy Development and Deployment Using the Thinking Process

by H. William Dettmer

Abstract

La pianificazione strategica è stata criticata per i suoi fallimenti negli ultimi dieci anni. Le aziende spesso consumano sforzi eccessivi a creare voluminosi, dettagliati piani che vengono messi su qualche scaffale, quasi mai letti e con le disposizioni che prevedono spesso ignorate. I TOC offrono un modo per superare i punti deboli critici dei piani strategici, stabilendo delle strategie che sono sia utili che utilizzabili.

Keywords

Strategy development, strategy deployment, strategic planning, thinking process, strategic Intermediate Objectives map, strategic Future Reality Tree

Introduction

Prima della metà degli anni 60 la pianificazione strategica non era un argomento molto diffuso nel business. Questo perché non tante società li facevano. La pianificazione strategica è diventata più popolare negli anni 70. negli anni 80 l’avvento del Total Quality Management (TQM) si portò assieme un rinnovato interesse per le strategie a lungo termine. Nel 90 la pianificazione strategica era diventata una parola chiave – un’altra di quelle cose che un’azienda in crescita deve fare. Dovendo dare un’occhiata le probabilità sono che la maggior parte di queste pianificazioni strategiche, o business plan, si trovino a raccogliere polvere sugli scaffali piuttosto che trovarli ben consumati dall’utilizzo. il business plan è spesso solo un elemento di presentazione per l’IPO delle le start up.

Questo è un peccato perchè i piani strategici – fatti nel modo corretto – possono essere un valido strumento per ogni società, grande o piccola.

Static or Dynamic?

Uno dei punti per fare un piano strategico utile è quello di assicurare che il piano sia dinamico, piuttosto che statico. Dovrebbe essere come un barca veloce estremamente manovrabile, capace di rapidi ed istantanei cambi di direzione, piuttosto che una pesante petroliera che ha bisogno di cinque miglia e quindici minuti per girare. I risultati della pianificazione strategica, e I documenti “ferma porta” che producono, sono tutto tranne che dinamici, questa è la ragione per cui la maggior parte di loro rimangono sugli scaffali a raccogliere la polvere piuttosto che venire utilizzati.

Per essere utile, ed utilizzabile, un business plan deve essere:

·        Visibile. Deve essere ben presente nell’attività di tutti i giorni, non nascosto su qualche scaffale dove nessuno lo legge.

·        Pertinente. Deve includere tutti gli elementi dell’ambiente dell’organizzazione, le attività interne, i modelli di business che consento materialmente all’azienda di avere successo oggi e nel futuro. Per lo stesso motivo non dovrebbe contenere niente di superfluo.

·        Semplice. Il messaggio che riguarda la strategia deve poter essere comunicato in modo così diretto e comprensibile in modo che ognuno che lo vede può immediatamente comprendere a) cosa dice, b) che cosa richiede di fare all’azienda e c) cosa richiede agli individui di fare. Nessuno che lo vede dovrebbe essere confuso, e dovrebbe essere possibile assorbire l’intera strategia molto velocemente.

I business plan scritti dettagliatamente non hanno nessuna di queste caratteristiche. Di conseguenza, da questo punto in avanti non si parlerà di business plan. Lo chiameremo invece “strategy development and deployment”. Ha più parole ma trasmette il significato di cosa ci si aspetta che debba succedere e la sua differenza dai piani scritti dettagliati e statici. La domanda adesso diventa: “come si può fare la transizione dalla Exxon Valdez alla Miss Budweiser”?

A Different Way of Visualizing Strategy

Il primo passaggio per creare e comunicare con precisione una strategia dinamica e adattabile è di cambiare il modo in cui pensiamo ad essa. Invece di pensare ai tradizionali sistemi di pianificazione strategica, come la matrice TOWS (minacce, opportunità, debolezza, forza), la matrice del portafoglio di business, o le tre strategie competitive di Porter, proviamo a visualizzare la strategia come una rete di future relazioni causa-effetto.

Questa rete di cause-effetto è simile all’enorme disposizione dei pezzi del domino, a volte centinaia di pezzi o più, che le persone disponeva solitamente sui pavimenti del ginnasio negli anni 80. può richiedere giorni o settimane disporre tutti i pezzi del domino secondo il percorso o le strategie progettato dall’autore dell’evento. Ogni mattonella del domino deve essere disposta immediatamente dietro a quella che la precedente, in modo che cadendo fa cadere la successiva disposta in linea. L’autore può disporre catene multiple e complesse di domino, ognuna che prende un percorso diverso sul pavimento. Mentre le mattonelle di ogni linea cadono possono azionare campanelle, fischietti, fuochi di artificio, o altre cose lungo il percorso. Tutte le catene infine culminano in alcuni spettacolari punti e si può addirittura arrivare a 20 o più minuti per fare cadere tutte le mattonelle.

Per I nostri scopi consideriamo la strategia come una ree di relazioni causa-effetto, simile al domino. Che cosa le mattonelle della nostra strategia faranno cadere dipende completamente da dove noi le piazziamo sul pavimento del futuro, e se le disponiamo in modo appropriato (nel caso lo facciamo otteniamo l’effetto che vogliamo) o meni (in questo caso non otteniamo gli effetti desiderati). Per disporre tutte le mattonelle non abbiamo bisogno di documento “ferma porta” che ci guidi – tutto quello di cui abbiamo bisogno è una mappa del nostro futuro.

The Road Map to the Future

I TOC forniscono un metodo breve per tracciare la mappa del futuro della società. Nel passato i TOC sono stati utilizzati quasi esclusivamente come strumenti di problem solving sequenziali: identificare il problema, generare la soluzione, provare la soluzione, ed implementarla. Per alcuni versi non è diverso dallo sviluppo di una strategia. Il problem solving si occupa delle deviazioni negative, lo sviluppo della strategia delle deviazioni positive.

Athey suggerisce che le variazioni negative esistono quando la performance del sistema attuale non risponde completamente le aspettative dei suoi proprietari o manager. Una deviazione positiva significa che il sistema stava rispondendo alle aspettative ma è intervenuto qualche cambiamento nell’ambiente che ha reso non più adeguate questo aspettative (figura 1 sotto). In altre parole la barra è stata alzata. Una deviazione negativa guarda chiaramente al passato, mentre una deviazione positiva guarda al futuro. Una strategia ben formulata presta attenzione ai problemi di deviazione positiva: “Noi siamo qui adesso, e vogliamo andare la. Come ci andiamo?”.

Per coloro che hanno familiarità con i TOC, in particolare con I metodi di problem-solving, la risposta a questa questione potrebbe sembrare un albero della realtà futura: una concatenazione ininterrotta di cause-effetto conduce da azioni separate (injection) alle situazioni desiderate. In realtà utilizzando i TOC per costruire la mappa della strategia una persona dovrebbe iniziare dall’albero dei prerequisiti o, più precisamente, da una mappa degli obiettivi intermedi (IO). La mappa strategica degli obiettivi intermedi ha una gerarchia piuttosto semplice, utilizza non più di 3-4 livelli, contiene l’obiettivo dell’organizzazione, ed i fattori critici di successo (le condizioni necessarie) per raggiungerlo.una mappa strategica tipica è rappresentata nella figura 2 (sotto).

Continuando l’analogia con la nautica bisogna pensare alla mappa degli obiettivi intermedi come degli “ordini di navigazione”. Essa stabilisce la destinazione finale e le tappe intermedie lungo il viaggio. Con il concetto di deviazione di Athey la mappa strategica degli obiettivi intermedi rappresenta le aspettative della performance futura rispetto cui si è determinata una deviazione positiva.

Da quel punto gli strateghi devono tornare all’albero della realtà corrente per identificare il tipo e la portata delle deviazioni positive. L’evaporazione della nuvola è utilizzata per risolvere i potenziali conflitti associati al cambiamento. L’albero della realtà futura che segue culmina nel raggiungimento della mappa degli obiettivi strategici intermedi. (Figura 3 sotto). Alberi dei prerequisiti dettagliati vengono concepiti come reti di attività di progetto ( e trattati come progetti singoli) per realizzare le injection (azioni) strategiche.

Una volta che l’analisi strategica è completa. L’intera strategia, per l’orizzonte temporale prescelto, può essere ricondotta ad un albero della realtà futura strategico e ad un albero dei prerequisiti richiesto per realizzarlo. Questo può essere stampato utilizzando un plotter su un grande foglio di carta – con ogni blocco degli alberi che sia visibile attraverso la stanza – e piazzato su i muri di ogni ufficio, con evidenziate le rispettive responsabilità per ogni reparto. La strategia della società, e ogni persona o reparto che ne fa parte, è chiaramente visibile quotidianamente.

Forse le caratteristiche più importanti di questa rappresentazione riepilogativa è che ogni cambiamento nell’ambiente competitivo che potrebbe annullare parti dell’albero della realtà futura strategico diventa immediatamente evidente a tutti quanti. In altre parole non può essere ignorato. Una seconda caratteristica importante di questo tipo di sistema è che è molto più semplice aggiornarlo in risposta ad un cambiamento dell’ambiente esterno rispetto ad un lungo documento scritto. Un albero logico può essere aggiornato e distribuito in pochi giorni, invece che settimane o mesi. Così se un cambiamento nelle condizioni atmosferiche rende prudente far virare la nave (società) su una rotta differente, assomiglierà di più ad un’imbarcazione veloce che a una petroliera.

Consensus in Strategy Formulation

Uno dei requisiti più importanti per implementare una strategia è il consenso. Si è detto che si può portare un cavallo all’acqua ma non si può farlo bere. Allo steso modo una persona, o un piccolo gruppo di persone, può formulare una strategia, ma c’è differenza tra una strategia elegante su carta e l’impegno delle persone all’interno di un’organizzazione che, con impegno e volontà, la realizzano.

Una tecnica tradizionale per ottenere l’appoggio personale è la partecipazione. Le persone che definiscono la sfida e il modo per realizzarla normalmente si prestano anche per la sua realizzazione. Essi sviluppano un senso di possesso rispetto alla strategia e alla sua realizzazione. E siccome a nessuno piace perdere, se la strategia piace e gli appartenenti all’organizzazione partecipano al suo sviluppo, essi infondo in loro stessi un impegno profondo per ottenere il successo.

Fortunatamente i TOC si prestano anche per lo sviluppo della strategia. È più pratico (più veloce, con maggiore qualità) per un numero limitato di persone costruire alberi logici, è più semplice e veloce tirare fuori i contributi di un grande numero di partecipanti. Forse il migliore il metodo migliore a questo scopo è il Crawford Slip Method (CSM). Consente ad un facilitatore di sollecitare idee scritte da un grande gruppo di persone in un breve periodo di tempo. I partecipanti scrivono le loro idee su un foglietti di carta in risposta a domande molto focalizzate. Questi foglietti possono essere raccolti e ordinati per argomenti. Come risultato si ottiene un sommario conciso delle idee, in cui ognuna può diventare un soggetto nella mappa degli obiettivi intermedi, nell’albero della realtà corrente, o in un albero della realtà futura strategico.

Quant’è efficace questo approccio? L’autore ha tirato fuori oltre 1800 input da un gruppo di oltre 600 persone in 15 minuti alla fine di una sessione plenaria del Frist Annual TQM Symposium nel 1989. La questione posta ai partecipanti era: “come fare meglio il prossimo TQM symposium?”. Le risposte furono tradotte in un documento di 27 pagine organizzandole in ogni aspetto della conferenza, dalla pianificazione alle attrezzature, dai vantaggi ai contenuti – una strategia per il futuro.

Strategy Development: A Real-World Application

La più importante applicazione dei TOC nello “strategy development and deployment” che l’autore abbiamo mai visto riguardava il Comando dei trasporti del Dipartimento della Difesa USA. Nel 1993 e 1994, due ufficiali esperti di progetti, con l’assistenza di un terzo ufficiale che conosceva i TOC, completarono un piano strategico che durava 15 anni per il sistena di trasporto militare.

Con un permesso dei comandante in capo del comando questi ufficiali costruirono il "Defense Transportation System 2010" (DTS 2010), il piano della marina, aviazione, esercito per rispondere al loro sviluppo mondiale e per sostenere le loro responsabilità di supporto per i successivi 15 anni, considerando i forti tagli al budget militare. Sebbene essi non seguirono esattamente lo schema sopra raggiunsero lo stesso risultato.

Organizzando una conferenza con i loro fornitori, i clienti (le unità militari che sarebbero state trasportate da loro) e i loro stessi membri essi costruirono un albero della realtà corrente con gli input di ognuno. Questo albero conteneva 170 effetti indesiderati. Essi risolsero i conflitti e successivamente costruirono un albero della realtà futura con gli input delle stesse persone. i comandanti e lo staff del comando convennero all’unanimità con le definizioni dei problemi (albero della realtà corrente) e con le soluzioni (albero della realtà futura) che erano state sviluppate con il consenso dei clienti e dei fornitori del sistema di trasporti. L’albero dei prerequisiti e la’bero della transizione furono creati successivamente per realizzare il piano contenuto nel DTS 2010 Future Reality Tree.

Summary and Conclusion

In passato i TOC sono stati normalmente utilizzati per analizzare e risolvere I problemi (risolvere le deviazioni negative). La loro applicabilità per sviluppare e schierare la strategia (superamento delle deviazioni positive) è utile ugualmente. È normalmente più facile (e più efficace) iniziare un’applicazione strategica dei TOC con una mappa degli obiettivi strategici intermedi, ma il resto del processo è come nel problem solving. Ripensare la pianificazione strategica come una rete di relazioni cause-effetto apre la porta a strategie vitali, dinamice e veramente utili ed utilizzabili.

REFERENCES

1. Athey, Thomas H. The Systematic Systems Approach. NJ: Prentice-Hall, 1982.

2. Dettmer, H. William. Breaking the Constraints to World-Class Performance. Milwaukee, WI: ASQ Quality Press, 1998.

3. Dettmer, H. William. Goldratt’s Theory of Constraints. Milwaukee, WI: ASQ Quality Press, 1996.

4. Goldratt, Eliyahu M. It’s Not Luck. MA: The North River Press, 1994.

5. Mintzberg, Henry. The Rise and Fall of Strategic Planning. NY: The Free Press, 1994.

6. Porter, Michael E. Competitive Strategy. NY: The Free Press, 1980.

7. Porter, Michael E. Competitive Advantage. NY: The Free Press, 1985.

8. Porter, Micahel E. The Competitive Advantage of Nations. The Free Press, 1990.

9. Weihrich, Heinz. "The TOWS Matrix—A Tool for Situational Analysis," Long Range Planning, vol 15, no. 2 (1982), pp. 54-66.